Se è vero che il “cervello” della vite sta nelle radici, il portinnesto è sempre più chiamato a svolgere un ruolo di primaria importanza nei fenomeni di resilienza agli stress.
Sulla base di queste sempre più pressanti esigenze, dovute anche al cambiamento climatico, Assoenologi si è fatta carico di pubblicare un testo scientifico-pratico sull’argomento, scritto con la partecipazione attiva dei più importanti ricercatori italiani come Manna Crespan, Lucio Brancadoro, Osvaldo Failla, Gabriella De Lorenzis, Leila Caramanico, Giancarlo Moretti, Francesco Anaclerio e Attilio Scienza.
Il volume si apre con le fasi della ricostruzione post fillosserica partendo dal ruolo assunto dal portinnesto nello sviluppo della cosiddetta “viticoltura moderna”, per poi trattare dell’origine e delle caratteristiche del genere Vitis, quale premessa alla creazione dei vari portinnesti.
La descrizione ampelografica dei portinnesti è integrata dalle doti di adattamento al suolo, dalla compatibilità d’innesto e dall’influenza sulla qualità dell’uva.
Particolare attenzione è riservata alla tolleranza agli stress biotici e abiotici e ai programmi di miglioramento genetico.
Conclude l’opera un capitolo sul vivaismo viticolo che in questi ultimi anni ha sviluppato nuovi metodi di propagazione e migliorato quelli tradizionali.
Un libro utile agli studenti, ai tecnici viticoli e agli enologi che non ha precedenti.