L'Italia è il paese europeo che offre la più ampia biodiversità viticola, quale risultato di antichi processi di domesticazione e di circolazione varietale. I vitigni che sono presenti nella nostra viticoltura, talvolta rappresentati solo da qualche individuo, sono testimoni di una ricchezza che è in buona parte ancora sconosciuta dal punto di vista della utilizzazione viticola, che merita di essere valorizzata. Questo volume, erede dell'importante lavoro di catalogazione e di descrizione fatto negli anni Sessanta da eminenti studiosi, raccoglie i vitigni iscritti al Catalogo Nazionale delle Varietà, la cui coltivazione è autorizzata nelle diverse provincie italiane. Nella parte introduttiva sono riportati i risultati degli studi più recenti relativi all'origine delle varietà di vite coltivate, ai metodi di descrizione ampelografica e al comportamento delle varietà nei diversi ambienti di coltivazione italiani. In forma sintetica, fornisce indicazioni sulle frequenti omonimie e sinonimie che caratterizzano i vitigni del nostro paese, sulle loro origini e sui vini che dalle loro uve vengono elaborati. Ad una essenziale descrizione ampelografica associa alcune indicazioni sulla fenologia e sul comportamento vegeto produttivo. Le schede varietali si concludono indicando le destinazioni enologiche delle uve dei vitigni descritti e delineano il profilo sensoriale dei vini ottenuti.
Sommario: Origine dei vitigni coltivati; Le principali famiglie varietali italiane; Ampelografia come Ampelologia; Metodi di identificazione dei vitigni; La distribuzione dei vitigni in Italia; Cloni; Elenco dei vini DOC suddivisi per vitigno; La fenologia dei vitigni italiani; Schede varietali; Glossario; Bibliografia.