"... i tortellini debbono morire in brodo", "su questa minestra non mettete mai parmigiano reggiano", "per presentare in tavola degli impeccabili tortellini in brodo usare il semplice accorgimento di preparare una quantità di brodo quasi doppia del consueto; una metà servirà a cuocere i tortellini, l'altra... a imbandirli... in un brodo perfetto, limpido, non intorbidito dalla cottura della pasta", queste espressioni apodittiche fanno capire che in campo gastronomico c'è precisione, convinzione, intolleranza, e che ogni trasgressione provocherebbe scintille. Questo timbro affettuoso, epico, scherzoso, ma mica tanto, Bellei lo fa risuonare naturalmente nel 'cantare' di tanti altri argomenti, dal duo 'mais - castagna' al mitico 'aceto balsamico', brividoso di alchimia, dalle infinite cure per l'ammiccante zampone, alle varie epifanie dello spumeggiante Lambrusco. E non mancano echi di nostalgia per i momenti irripetibili legati alla cucina del focolare, e squilli di minaccia per chiunque, dentro e fuori le mura, metta in pericolo la cittadella della tradizione. Un libro sulla cui insegna stanno idealmente accanto un pacifico porcello e un bizzoso cavallino della Ferrari. (Marco Guarnaschelli Gotti).