Amaranto. Bardana. Borsa del pastore. Calendula dei campi. Cardo mariano. Casselle. Chenopodio. Cicoria selvatica. Finocchio selvatico. Malva. Ortica. Portulaca. Primula. Rucole selvatiche. Stellaria. Strigoli. Tarassaco. Viola mammola.
Cosa hanno in comune piante come la bardana, la calendula, il cardo mariano, la malva, l’ortica, il tarassaco o la viola mammola?
Sono alcune delle molte piante o erbe selvatiche che, comunemente diffuse in natura, si prestano al consumo alimentare. Intere, oppure le sole foglie o le sole radici, a seconda della specie, possono essere quindi raccolte in determinati periodi dell’anno e cucinate tal quali come verdura cotta oppure come ingrediente di ottime pietanze.
In questa Guida pratica insegniamo a riconoscere e raccogliere alcune tra le più diffuse erbe selvatiche commestibili.
A ciascuna viene dedicata una approfondita scheda illustrata, in cui si descrive dove raccoglierla, quando e quali parti utilizzare, come impiegarla in cucina e conservarla, quali sono le sue proprietà nutrizionali e medicinali.
Non si tralasciano note di curiosità, storia e folclore e, soprattutto, si consigliano diverse appetitose ricette.
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