Per il lettore goloso, la cucina greca non si riduce ai pochi piatti a uso del turista di cui praticamente tutti, tornati da una vacanza estiva, conservano un ricordo spesso standardizzato e che tende, con il tempo, ad affievolirsi.
Se è vero, come sostiene anche l'autore di questo libro, che "la cucina greca tradizionale assomiglia al suo paese d'origine" e quindi "non è vastissima", sono diverse le ragioni per cui vale la pena di conoscerla.
La prima è che se state per partire per una vacanza di sole e vento, mare limpido e suggestioni mitologiche, vale la pena di sapere cosa vi perdete se, seduti a un tavolo di una tavèrna o di un ouzerì, vi limitate a ordinare le solite cose. In questo senso, il ricettario di Jean-Michel Carasso è anche una completa guida gastronomica.
La seconda ragione è che proprio per quel suo carattere, che Carasso definisce "passabilmente rustico", è una cucina di ingredienti, antica ma vicina a una sensibilità molto contemporanea, quella dell'attenzione al territorio.
Nello stesso tempo, pur essendo indiscutibilmente mediterranea, risente di molteplici e spesso raffinate influenze: innanzitutto quella turca - e quindi bizantina -, poi quella araba e quella persiana, dell'Asia centrale e addirittura indiana. Infine, se in Grecia siete già stati e volete tornare, potete cominciare a farlo partendo dalla vostra cucina: da profumi e sapori, accompagnati dai ricordi, e da questo ricettario.