Coniugando la magia affabulatoria di Maria Orsini Natale con l'inventiva di un cuoco eccezionale come Alfonso Iaccarino, questo libro rinnova i piaceri della convivialità di un tempo, fatta di squisite pietanze e di amabili conversari. Protagonista delle sue pagine è la pasta, di cui la scrittrice, riprendendo il filo del fortunato romanzo "Francesca e Nunziata", racconta la storia avventurosa, dalle làgane care al poeta latino Orazio all''exploit' dei nostri giorni, che l'ha proiettata su scala planetaria come alimento squisito e principale componente della dieta mediterranea. Alla storia della pasta si lega quella della famiglia laccarino, in un percorso che attraverso le figure del capostipite Costanzo Alfonso, fondatore nel 1890 della mitica Pensione laccarino, del figlio Ernesto e del nipote Alfonso, giunge ai fasti del "Don Alfonso 1890" di Sant'Agata sui Due Golfi, sospeso tra il mare di Sorrento e quello di Amalfi, famoso per l'eccellenza e la genuinità dei cibi. Coadiuvato dalla moglie Livia e dai due figli Ernesto e Mario, Alfonso laccarino ha avviato una fiorente azienda agricola con coltivazioni biologiche in una tenuta di Punta della Campanella, "Le Peracciole", di fronte all'isola di Capri, dalla quale proviene gran parte dei prodotti che utilizza per i suoi piatti, premiati e apprezzati in tutto il mondo. Ventuno ricette di pasta e quattro di riso, inventate per l'occasione o di antica matrice familiare, concludono brillantemente un'opera che si fa sfogliare con golosità, testimoniando come la grande cucina possa assurgere a vera arte ed ispirare pagine di indubbia felicità narrativa.