Per sintesi di spazio sono stati toccati solo alcuni temi di questo vasto argomento, in particolare il recupero dei castagneti abbandonati, l’innesto, la potatura e la raccolta dei frutti. Sono state affrontate anche le parassitosi più temibili per un produttore e come contrastarle.
Nel capitolo dedicato al recupero dei castagneti abbandonati, particolare attenzione è riservata ai cosiddetti «patriarchi», piante monumentali più che centenarie e che purtroppo, per buona parte, vivono in uno stato di precario interesse se non di totale abbandono. Abbiamo quindi approfondito i sistemi di potatura per recuperarli e ridargli altri prosperosi anni di vita.
Trattando gli innesti, abbiamo voluto dedicare spazio a uno studio sull’utilizzo di apposite pellicole di protezione che, oltre a offrire caratteristiche utili e pratiche per chi lavora, hanno dimostrato – se impiegate con il doppio spacco inglese – di garantire una maggiore resistenza contro il cancro del castagno nel punto di innesto, rispetto ad altri metodi frequentemente adottati.
Per la potatura, abbiamo voluto fornire importanti considerazioni riguardo i segnali che la pianta ci trasmette sul suo stato vegetativo, per esempio tramite le strutture apicali che, secondo la loro lunghezza e grossezza, posizione del riccio, ci informano dello stato vegetativo della pianta e di come potrà essere la futura produzione.
Per la raccolta sono stati presentati quattro metodi: da quella manuale a quelli più ingegnosi, che vedono l’impiego di complessi macchinari aspiratori. Segnaliamo l’impiego delle reti, metodo ancora poco utilizzato nel campo della castanicoltura, che offre interessanti opportunità in termini di tempi, risparmio della mano d’opera e tutela della qualità dei frutti raccolti.
INDICE: Il recupero del castagneto abbandonato
L’innesto del castagno su ceppaia e «su palo»
Materiali e tecniche per la protezione degli innesti
Il cancro del castagno: prevenzione e contrasto
Gestione dei diversi interventi di potatura
La raccolta dei marroni e delle castagne
Un filo rosso per «confondere» le tortrici del castagno
Un piccolo test di fine lettura