Il testo politico di riferimento nella storia della cultura afroamericana. Un long-seller della Shake torna a grande richiesta, in una nuova edizione con illustrazioni. Il popolo del blues è il classico per eccellenza sulla musica afroamericana.
Scritto a metà degli anni sessanta analizza con rigore e passione l’inestricabile intreccio che lega il blues e il jazz alla vicenda dei neri, dallo schiavismo alle lotte per l’emancipazione e i diritti civili. Nel delineare tale percorso, Amiri Baraka, pur considerando il peso delle radici africane, sottolinea i processi di ibridazione e meticciato che caratterizzano il blues e le altre forme musicali e culturali afroamericane.
Nella prefazione appositamente scritta per l’edizione italiana, inoltre, l’estetica del blues viene chiamata in causa per riconsiderare le nuove forme della musica black, il rap in particolare. Il blues è una musica sporca. Come scrive Amiri Baraka: “Senza il dissidio, la lotta, non ci può essere un’estetica né nera né blu, ma solo un’estetica di sottomissione”.
L’AUTORE: Amiri Baraka (LeRoi Jones) nato nel 1934 a Newark, New Jersey, nel 1961 si afferma come poeta con la pubblicazione di Preface to a Twenty Volume Suicide Note. In seguito fonda la casa editrice Totem Press, che svolge un’attività pionieristica nella pubblicazione di testi di Allen Ginsberg, Jack Kerouac e altri autori della Beat Generation. La sua attività culturale e creativa si è quindi incrociata con gli sviluppi politici dei movimenti afroamericani, attraverso un percorso che dal nazionalismo nero conduce al marxismo. Poeta, scrittore, saggista e animatore culturale, fra le sue opere si possono ricordare: Black Music (1967), Four Black Revolutionary Plays (1969), The Autobiography of LeRoi Jones (1984), The Music: Reflections on Jazz and Blues (1987), Somebody Blew Up America (2001).