È difficile trovare due artisti più vicini esteticamente, culturalmente, idealmente di Gilberto Gil e Caetano Veloso.
Politicamente disomogenei (Gil è un sostenitore di Lula di antica data, Veloso è stato al fianco di Ferdinando Henrique Cardoso, l’ex presidente), hanno però condiviso la vita, la musica, i sogni, la prigione, l’esilio.
Oggi rappresentano il Brasile in modo forte, caldo, convincente: proponendo una visione poetica ed esistenziale che ha posto al suo centro la musica come veicolo di sentimenti e di idee.
Sono le icone fiammeggianti del Brasile contemporaneo che sogna di trasformarsi in una nazione forte, orgogliosa, capace di impartire al mondo la nobile e sana lezione della diversità.
Quel Brasile che occupa, nel mondo, una inconsueta e “diversa” posizione di centralità: perché, come afferma una canzone di Caetano, è meglio stare nel culo di questo mondo che dentro la sua testa.
Protagonisti della musica brasiliana, vessilliferi di una cultura che da decenni influenza e modifica sottilmente il corso della “popular music”, dalla canzone d’autore ad ogni forma di rock, Caetano e Gilberto si sentono bene al centro della storia, e sanno interpretarla come pochi altri.
Questo libro ripercorre le loro vicende, quarant’anni che hanno segnato la musica del loro paese – la musica del mondo – percorrendola in tutte le direzioni: passate, presenti, future.