La potenza eversiva di una voce libera: “L’Arte della gioia” di Goliarda Sapienza
Nel panorama della letteratura italiana del Novecento, L’Arte della gioia occupa un posto del tutto singolare. Scritto tra il 1967 e il 1976, il romanzo di Goliarda Sapienza è un’opera che sfida le convenzioni letterarie, morali e politiche del suo tempo. Scartato dagli editori per anni e pubblicato postumo grazie a un lungo processo di riscoperta, L’Arte della gioia è oggi considerato un capolavoro imprescindibile della narrativa contemporanea. Leggere questo romanzo significa confrontarsi con un personaggio femminile – Modesta – che non chiede il permesso di esistere: semplicemente, prende spazio. E lo fa con intelligenza, desiderio e spregiudicatezza.
Modesta: una protagonista fuori da ogni schema
L’Arte della gioia ruota attorno alla vita di Modesta, nata il 1° gennaio 1900 in una Sicilia arcaica e patriarcale. La protagonista, attraverso una serie di passaggi estremi – orfanotrofio, convento, nobiltà, amori femminili e maschili, potere politico – costruisce il proprio destino senza mai cedere al conformismo. La voce di Goliarda Sapienza è potente, radicale, intima. Il linguaggio non è mai accessorio: ogni frase è un atto di sovversione contro un mondo che vorrebbe le donne piegate e silenziose. L’Arte della gioia non è solo un romanzo di formazione, ma una dichiarazione di indipendenza. La narrazione si espande lungo più di 700 pagine, ma non perde mai la sua carica emotiva e filosofica. La scrittura, allo stesso tempo cruda e lirica, ci obbliga a rimettere in discussione i concetti di amore, maternità, sesso, libertà e morte.
Un libro rifiutato, poi venerato
La storia editoriale de L’Arte della gioia è quasi leggendaria. Nessun editore italiano volle pubblicarlo durante la vita di Goliarda Sapienza, trovandolo “sconveniente” o “fuori mercato”. Solo anni dopo la sua morte, il romanzo ha conosciuto un successo travolgente, prima in Francia e poi in Italia. Questo paradosso dice molto sulla figura di Goliarda Sapienza: attrice, scrittrice, militante, sempre ai margini ma mai marginale. Oggi, L’Arte della gioia è studiato nelle università, discusso nei circoli femministi e celebrato come una delle opere più coraggiose della nostra letteratura. La sua attualità è sorprendente: in un’epoca in cui si parla sempre di più di autodeterminazione, identità e rottura degli stereotipi di genere, la voce di Sapienza risuona come una chiamata lucida e necessaria.
Chi legge L’Arte della gioia oggi non trova solo un romanzo intenso: trova una bussola per orientarsi nel caos dei desideri e delle norme sociali. Goliarda Sapienza ci ha lasciato un testamento scomodo e bellissimo. E proprio per questo, imprescindibile.
Dal risvolto di copertina:
"L'arte della gioia" è un libro postumo: giaceva da vent'anni abbandonato in una cassapanca e, dopo essere stato rifiutato da molti editori, venne stampato in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998.
Ma soltanto quando uscì in Francia ricevette il giusto riconoscimento.
Nel romanzo tutto ruota intorno alla figura di Modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune.
Una donna siciliana in cui si fondono carnalità e intelletto. Modesta nasce in una casa povera ma fin dall'inizio è consapevole di essere destinata a una vita che va oltre i confini del suo villaggio.
Ancora ragazzina è mandata in un convento e successivamente in una casa di nobili dove, grazie al suo talento e alla sua intelligenza, riesce a convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio di convenienza.
Tutto ciò senza smettere di sedurre uomini e donne di ogni tipo.
Amica generosa, madre affettuosa, amante sensuale:
Modesta è una donna capace di scombinare ogni regola del gioco pur di godere del vero piacere, sfidando la cultura patriarcale, fascista, mafiosa e oppressiva in cui vive.
"L'arte della gioia" è l'opera scandalo di una scrittrice.
È un'autobiografia immaginaria.
È un romanzo d'avventura.
È un romanzo di formazione.
Ed è anche un romanzo erotico, e politico, e psicologico. Insomma, è un romanzo indefinibile, che conquista e sconvolge.