L'umanità, dopo aver superato, nonostante le profezie di sciagura, il fatidico traguardo dell'anno 1000 e, nonostante le previsioni di esaurimento del petrolio e dei metalli essenziali anche quello del 2000, supererà il prossimo traguardo epocale del 2050? Secondo Antonio Saltini - giornalista, agronomo, storico dell'agricoltura - potrebbe non riuscirci. L'autore crea un inquietante quadro fantapolitico per l'umanità nell'anno 2057, quando suppone che, salita la popolazione mondiale a 14 miliardi, la carenza di grano indurrà le potenze militari superstiti ad affrontarsi per il controllo degli ultimi spazi agricoli. Protagonista del libro di Saltini è un mercante di grano italiano, inafferrabile manipolatore di transazioni borsistiche, che negozia, su tutti i fronti del commercio e della diplomazia, le ultime partite di grano che le potenze che si preparano alla guerra si premurano di accaparrarsi.
Una fiction che i cento elementi tratti dal quadro politico ed economico del pianeta all'alba del 2000 rendono di drammatica suggestione, di inquietante verosimiglianza, un autorevole richiamo a ripensare la politica agraria europea, che da qualche anno ha rinunciato ad ogni disegno strategico