Il modo ideale per imparare, nel giardinaggio come in qualsiasi altro cosa, è il desiderio di imparare e di essere decisi a scoprire, e non pensare che esista una persona che con un colpo di bacchetta magica fornisca di poteri e di sapienza. Vi saranno tantissimi errori, ed è necessario che ci siano, proprio come i bambini che devono passare attraverso le consuete disavventure infantili. Consigli, spunti e ispirazioni che nel libro abbondano e possono essere liberamente ripresi ancora oggi, dando al lettore più curioso e creativo l’opportunità di realizzare in proprio, magari anche soltanto sul davanzale della finestra - argomento trattato nel capitolo “Giardini grandi e piccoli” - un’artistica composizione vegetale che evochi le stesse sensazioni descritte dalla Jekyll. E che quindi spalanchi i vetri, anche quelli di desolati paesaggi urbanizzati, alla felicità del gusto di chi del piantar piante fa scopo, forse minuto, di una vita probabilmente troppo cittadina.