"Lo Zen non ha nulla a che vedere con la mente, è il ruggito di un leone. E il maggior contributo dello Zen al mondo è la libertà da se stessi". Osho
L’opera raccoglie l’ultima serie di discorsi di Osho in cui egli apre a vette mai prima dischiuse da coloro che in Occidente si sono avvicinati al mondo dello Zen, e parte del testo mette a fuoco i limiti dei vari Merton, Alan Watts, Paul Reps che, loro malgrado, hanno tentato di confinare tale esperienza al mero esercizio dell’intelletto.
"Man mano che ci si addentra nella lettura, si scopre che Osho ha le qualità di un arciere Zen. Con la sua poesia mette a fuoco il bersaglio, con la sua logica lo scruta dalle posizioni più diverse, prima di tendere l’arco della propria consapevolezza e annientare l’io con la freccia del proprio essere.
Leggendo questi undici capitoli (e il mio consiglio è di affrontarli uno per volta, senza fretta), vi invito a rileggerli tutti due volte, prima di proseguire. Se lo farete, non solo sperimenterete l’intima gioia di assorbire pian piano le parole di un Maestro Zen, ma nella rilettura ne potrete afferrare le sfumature meno abituali ai vostri processi mentali. E se siete persone come me, ben presto vi troverete a scrivere i vostri commenti, a evidenziare le cose che hanno sprigionato il vostro entusiasmo, o che hanno sollevato il vostro disaccordo." Robert H. Rimmer
Ci sono libri che è impossibile non pubblicare, che non si possono non leggere: sono opere che anticipano il futuro, mutano la realtà individuale, richiamano fortemente il nostro destino di uomini a possibilità mai concepite o immaginate. Questi libri obbligano a uscire dal proprio appartenere biologico, sociale, psichico e individuale, per indossare l’abito della consapevolezza: il solo strumento in grado di leggerli, di valorizzarli e di comprenderli. In questo sta il loro valore, la loro grandezza: questo è semplicemente uno di quei libri.