Il racconto di 16 costruttori romagnoli che segnarono con il loro lavoro la storia della meccanizzazione agricola italiana dagli anni Venti agli anni Cinquanta del secolo scorso.
Pagina dopo pagina rivivono i ricordi e le testimonianze dei protagonisti di allora, di chi le macchine e i motori agricoli li costruiva con pochi mezzi e tanto ingegno.
La storia della meccanizzazione agricola non è fatta solo di ingranaggi, motori e brevetti, ma anche e soprattutto di uomini.
Proprio dagli uomini e dalle loro storie Matteo Vitozzi ha intrapreso un inedito viaggio alla riscoperta di un’importante pagina di storia della meccanizzazione agricola in Italia che parte dagli anni Venti per approdare agli anni Cinquanta.
Un periodo storico intenso e di grandi mutamenti per il mondo agricolo con il passaggio dal lavoro delle braccia a quello delle macchine, e vide la nascita di quei mezzi unici che furono le carioche, macchine agricole realizzate utilizzando parti di vecchie automobili, camioncini, autocarri.. tutto ciò che la guerra avevano lasciato e che si poteva “accomodare” per tornare a lavorare la terra.
L’autore ha incontrato i protagonisti di allora, quei sedici romagnoli che furono costruttori ma non nacquero tutti tali, lo diventaro grazie alla passione, all’esigenza di alleviare le fatiche di un lavoro duro come quello manovale nei campi o di “ripartire” dopo i conflitti mondiali.
Racconti, testimonianze dirette e indirette, fotografie d’epoca e dati tecnici di macchine e motori sono raccolti in queste pagine che vogliono far rivivere quegli anni per non perdere un patrimonio importante della cultura agricola storica.