L’infanzia del mago non è tanto un frammento autobiografico di Hesse, quanto la sottile chiave di lettura che spiega la genesi profonda delle sue opere fondamentali, Siddharta come Il gioco delle perle di vetro.
È la rievocazione di Hesse bambino che vuole diventare mago e anela a essere invisibile, come il ‘piccolo uomo’ che appare di tanto in tanto a dargli consigli e aiuto.
Imparerà, alla fine, a diventare adulto, ma anche a “sostituire l’invisibilità della cappa magica con l’invisibilità del sapiente che, mentre conosce, mai è riconosciuto”.
Letteratura di qualità contro il conformismo, l'omologazione e la prepotenza dei grossi. Queste parole di Marcello Baraghini ben rappresentano il tipo di letteratura che vogliamo proporre.