Negli ultimi anni sta aumentando la sensibilità dell’opinione pubblica verso il benessere animale e la nascita dei movimenti per i diritti degli animali nei paesi nordeuropei e la loro diffusione in tutte le società occidentali costituisce un chiaro segnale dell’accresciuta attenzione verso questa tematica.
Evidenti, per esempio, sono i cambiamenti nei sistemi di allevamento suino e avicolo, con chiari esempi di drastica riduzione del benessere.
Anche nel settore delle vacche da latte il notevole incremento delle produzioni sta comportando una consistente riduzione della vita produttiva.
Il benessere animale, sebbene sia oggetto di studio da alcune decine di anni, continua a confrontarsi con due problematiche tuttora irrisolte riguardanti la definizione di benessere e l’individuazione degli indicatori più idonei a valutarne il livello.
La sua valutazione a livello aziendale per mezzo di schemi di monitoraggio può essere effettuata seguendo due diversi approcci.
Il primo si avvale dei resource o design criteria ed è basato sull’esame di elementi tecnici e strutturali quali, ad esempio, la disponibilità di spazio, la facilità di assunzione dell’alimento e dell’acqua di abbeverata, il tipo di pavimentazione, la rumorosità ambientale, la presenza di opportuni sistemi di ventilazione e le condizioni igieniche dell'allevamento.
L’orientamento attuale è quello di affidarsi alle informazioni ottenibili direttamente dagli animali ogniqualvolta sia possibile e ricorrere ai dati strutturali soltanto nei casi in cui la correlazione tra questi e lo stato di salute degli animali sia evidente e comprovata.
Infatti, esiste un secondo approccio basato sugli animal based o performance criteria, che ricorre all’osservazione diretta degli animali per giungere alla formulazione di un giudizio mediante parametri, quali mortalità, longevità, morbilità, distanza di fuga, pulizia corporea, stato di ingrassamento, lesioni cutanee, zoppie, stereotipie, aggressività, ecc. In questo percorso, non possono essere trascurate le esigenze comportamentali degli animali, la cui conoscenza può apportare un contributo determinante ai fini della valutazione del benessere.
Gli autori, docenti di discipline afferenti al settore scientifico–disciplinare “Zootecnica speciale” presso l’Università della Basilicata (Fabio Napolitano) e presso l’Università di Napoli “Federico II” (Giuseppe De Rosa e Fernando Grasso), si occupano delle problematiche relative al benessere animale, con particolare riferimento all’individuazione di i