Quaranta brevi storie per altrettante vite affogate nel blues, per narrare vicende e vicissitudini dei cantanti del blues delle origini, descrivere l’esistenza trasgressiva e irriverente di questi personaggi, mescolando accuratezza filologica e dettagli romanzati, con una scrittura viva e ironica che li rende ancora attuali.
Da Barbecue Bob a Peetie Wheatstraw, da Blind Blake a Jaybird Coleman, ogni bluesman rivive nel racconto di quei difficili anni, tra campi di cotone e juke joint, quando il blues non era un genere musicale, ma una via d’uscita per i neri d’America, compressi tra gli strascichi di un forte razzismo e la Grande Depressione.
Le loro storie di uomini spesso rompiballe, contrabbandieri e grandi bevitori si amalgamano col variopinto e colorato mondo che girava attorno al blues degli anni Venti e Trenta nel Sud degli Stati Uniti.
Un microcosmo fatto di liti, passioni, ma anche di tenerezze e gioie: tra lenti fiumi, treni sculettanti, piantagioni assolate e malfamati quartieri cittadini dal whiskey facile.
«Menabò non dà mai nulla per scontato, né si trincera dietro un inopportuno bluesically correct.
Sa molto, quasi tutto, e nel breve volgere di un paio di pagine fa quello che solo gli acuti osservatori, gli ipnotisti da strada e gli illusionisti sanno fare: afferra l’essenziale, quello che – per citare un famoso piccolo principe – è invisibile agli occhi»
(dalla prefazione di Vincenzo Martorella)