La vita di Ronnie James Dio è stata caratterizzata da estremi, nel bene come nel male: a momenti estremamente difficili, fanno infatti da contraltare successi e traguardi di notevole importanza.
In questa autobiografia è lui stesso a raccontarceli, partendo dalla sua gioventù come leader di una gang di teppisti e cantante doo-wop nella Las Vegas degli anni Sessanta, passando per la notorietà raggiunta insieme a Rainbow e Black Sabbath negli anni Settanta, sino ad arrivare agli anni Ottanta e ai tour negli Stati Uniti con enormi arene a registrare il tutto esaurito in ogni ordine di capienza.
L’apoteosi di questo racconto – che ne è anche l’epilogo – ci porta nel camerino di Ronnie al Madison Square Garden di New York nel giugno del 1986, quando il cantante è all’apice del proprio successo come leader della sua band, i Dio.
Purtroppo Ronnie James Dio ci ha lasciati nel 2010, vittima del cancro. Ma prima della sua morte aveva già iniziato a scrivere questa autobiografia, che ora è stata ripresa dal famoso scrittore e biografo rock Mick Wall insieme a Wendy Dio, moglie e manager personale di Ronnie per oltre trentacinque anni.
Basandosi sul manoscritto originale del cantante, sinora rimasto inedito, e con l’aiuto di un gran numero di interviste rilasciate da lui stesso nel corso degli anni, i due sono riusciti a dare forma a questo vivido e fedelissimo ritratto della nascita e del periodo d’oro di una delle più grandi voci che la storia del rock abbia mai avuto, un nome ormai entrato a pieno diritto nella leggenda.