15-0. Di che cosa è fatto un maschio? Di miti sportivi, di pigrizia e di amore. Antonio stravede per Björn Borg, è indolente e ama Ilana. 15 pari. Uscito all’inizio degli anni novanta, Terra rossa è stato il primo romanzo italiano che ha raccontato cos’è successo alle nostre anime di spettatori, alla nostra identità che accende lumini e si vota a dèi minori, star televisive, campioni dello sport, rockstar. 30-15. Roberto Ferrucci è un narratore della vista, nella linea che va da Flaubert a Calvino. Sa come far combaciare perfettamente una frase con i contorni degli oggetti che descrive: radiosveglie, racchette da tennis, metropolitane, sentimenti. 40-15. Antonio, il protagonista, brucia al calore bianco negli interstizi, nelle pause, negli attimi che vengono prima o dopo una scena madre, un temporale emotivo, uno sfogo passionale Gioco. Partita. Incontro. Cavaliere sedentario, retore reticente, mistico del tennis. Antonio è uno dei personaggi che basterebbero da soli a riassumere gli anni Ottanta: quelli veri, però; quelli fatti di individui ambiziosissimi e desolati, con Wim Wenders negli occhi e poche lire in tasca. Gli anni della spiritualizzazione delle merci. Tiziano Scarpa
Roberto Ferrucci è nato a Venezia (Marghera) nel 1960. Ha pubblicato nel 1993 il romanzo Terra rossa (Transeuropa, poi Fernandel 1998; ora Amos Edizioni); nel 1999, Giocando a pallone sull’acqua.
Venezia e il Venezia in serie A (Marsilio). Con Solitudine partecipa alla raccolta di racconti I nuovi sentimenti (Marsilio, 2006). Nel 2007 pubblica per Marsilio il romanzo Cosa cambia. E' traduttore (Jean-Philippe Toussaint, Jean Echenoz); insegna Scrittura Creativa alla Facoltà di Lettere dell’Università di Padova. Scrive su alcuni quotidiani.
Il suo sito è www.robertoferrucci.com