Di fronte all’immane tragedia dell’Olocausto sorge spontanea una domanda: perché gli Ebrei?
Attribuire la causa alla follia di Hitler e allo spirito di disciplina dei sudditi che “temono” gli Ebrei non è una spiegazione del tutto soddisfacente.
La ragione va indagata molto indietro nel tempo, in quella Bibbia dove gli Ebrei sono oggetto di frequenti aspre critiche, che hanno lo scopo di correggerli, ma che lette oggi da fedeli di altre religioni come “parola di Dio” diventano terribili denunce, a cui segue però il perdono di Dio, che addirittura assicura loro la distruzione di tutti gli altri popoli. Seppure simili fatti si trovino narrati in tante altre mitologie, questa è l’unica accolta come “parola di Dio”, anche da altre religioni.
Parola che, presa alla lettera, può indurre disprezzo e timore nei confronti del “popolo eletto”.
E oggi, per Israele, la Bibbia costituisce il fondamento per affermare l’esistenza di un popolo ebraico e il suo diritto alla terra (ri)occupata...