Hakim Bey è certamente tra i teorici più discussi e controversi degli ultimi dieci anni, grazie al suo illuminante T.A.Z., vendutissimo anche in Italia. Ora, con questi brevi ma folgoranti saggi, ritorna a una riflessione di alto livello sul tema della rivoluzione: dalla caduta del simulacro comunista sovietico, che ha annullato le categorie con cui eravamo abituati a immaginare la trasformazione del mondo, al ripensamento del concetto di zone temporaneamente autonome, per arrivare allo zapatismo urbano e alle nuove modernissime strategie di federalismo libertario sul crinale del nuovo millennio. Un testo bellissimo e politicamente inquietante.
Dopo Taz la riflessione si sposta sull'attualità di una prospettiva rivoluzionaria. Il centro è adesso sulla possibilità dell'eliminazione della stato a seguito dell'alleanza tra società e tradizioni religiose ereticali.