Venezia, 1734.
In una città ormai in declino, ma dove risplendono ancora i bagliori della pittura di Canaletto e della musica di Vivaldi, il magistrato inquirente Alvise Corner deve risolvere il caso giudiziario più difficile di tutta la sua carriera: uno spietato omicida si muove indisturbato tra le calli e i campielli dei sestieri e le isole della laguna per eseguire con fredda determinazione delitti apparentemente incomprensibili.
Nel corso delle indagini, Corner interroga individui di ogni ambiente sociale: cortigiane, assassini pentiti, monaci gaudenti e nobili decaduti. Lui, inguaribile libertino e acceso anticlericale, è costretto dalle circostanze a chiedere persino la collaborazione di un frate francescano trentino, il colto e arguto Benedetto Bonelli.
L’opera, insieme thriller e rigoroso romanzo storico, si avvale di una narrazione avvincente e ironica che dipana la trama sullo sfondo di una Venezia popolata da preti venali e uomini di fede, meretrici e aristocratici bigotti, sbirri e contrabbandieri.