In un mondo in cui tutti vorrebbero trovarsi sotto la luce dei riflettori per un giorno, un’ora, o almeno qualche minuto, c’è chi aspira solo all’oscurità e al silenzio. Non tutti vogliono essere il numero uno, spiega a se stesso e agli altri Mattias, il cui idolo è l’astronauta Edwin “Buzz” Aldrin, il secondo uomo sulla luna e il valoroso capitano del modulo lunare: lui sì una ruota ben funzionante nell’ingranaggio, come anche Mattias si augura di diventare. Per questo ha scelto il lavoro tranquillo del giardiniere, la compagnia di pochi amici e di una fidanzata amatissima e si prepara a vivere un’esistenza piena e soddisfacente anche se – o proprio perché – trascorsa nell’ombra. Un giorno però l’idillio si spezza: il vivaio fallisce, la fidanzata lo lascia e l’orizzonte che Mattias si è costruito si rivela di colpo troppo angusto per lasciargli una via d’uscita. Per fortuna l’amico Jørn, leader di un gruppo rock, lo arruola per un concerto nelle isole Faroe nella segreta speranza che l’amico torni a far sentire la sua fantastica voce. Ma Mattias non è ancora pronto per la ribalta. Per lui la tournée si interrompe ancora prima di cominciare. Confuso e dolorante, si sveglia in piena notte su una strada deserta, con una ingente somma di denaro in tasca e nessun ricordo dell’accaduto. Soccorso dallo psichiatra Havstein, Mattias si unirà a lui e alla sua piccola comunità di ex pazienti ospitata in una vecchia fabbrica dismessa. È in questa natura fatata e solitaria, fatta di pochi colori lancinanti – dal verde incessante e senza alberi al rosso sangue del mare durante la rituale caccia alla balena – che Mattias conosce finalmente la discesa agli inferi di un passato troppo doloroso per essere ricordato e la successiva risalita alla vita adulta, alla responsabilità di se stesso, degli altri, dell’amore..