Sarebbe stato fin troppo facile costruire un libro sulla beat generation incentrandolo sulla metafora del viaggio e della strada (alla Kerouac) o del collage e del cut-up (alla Burroughs) o dell’urlo (Ginsberg): questo libro è invece strutturato come un pasto, anzi "un buffet, del quale potete assaggiare qualcosa qui e qualcosa là, spiluccare solo quello che vi piace senza dovere per forza trangugiare tutto, in totale libertà di lettura e sfogliamento".
Il menu prevede gustose interviste-ritratto dei commensali (Kerouac, Burroughs, Ginsberg, Ferlinghetti, Gregory Corso, John Giorno...), quattrocento appetitose citazioni dalle pagine o dalla viva voce dei beat e di chi li ha conosciuti e amati, e, ciliegina sulla torta, tre saggi inediti di Italo Calvino, Allen Ginsberg e Fernanda Pivano.
L’autore/curatore ha raccolto gli ingredienti (elencati nella ricca bibliografia), imbandito la tavola e distribuito gli inviti: ci lascia gustare i sapori autentici della letteratura beat cedendo la parola ai suoi protagonisti. Buon appetito.