"La mia fortuna, quella di Stéphanie St-Clair, negra francese sbarcata nel bel mezzo della frenesia americana, fu che al mio arrivo Harlem cominciava a spopolarsi dei primi abitanti irlandesi e poi italiani che, giorno dopo giorno e casa per casa, cedevano il passo a una moltitudine di negri arrivati dal profondo Sud, col tipico accento strascicato del Mississippi e ridicoli vestiti in cotone dell’Alabama. […] Sin dal primo giorno in cui misi piede in territorio americano, […] giurai a me stessa che nessuno mi avrebbe pestato i piedi né trattato da piccola negra. Nessuno!"
Nella New York degli anni 1920-1940, Stéphanie St-Clair conobbe un incredibile destino: venuta dalla natia Martinica, diventerà la regina della lotteria clandestina con il soprannome di “Madame Queen” o “Queenie” e affronterà con successo sia la malavita nera sia la mafia bianca del Sindacato del crimine.
Attraversando diverse fasi storiche – la Prima guerra mondiale, il proibizionismo, la Grande depressione del 1929, la Seconda guerra mondiale e l’inizio del movimento dei diritti civili – diventerà un’icona non solo ad Harlem ma anche in numerosi ghetti neri del nord degli Stati Uniti.
Questo libro rende giustizia a quella che fu, oltre che una donna gangster spietata e crudele, una vera e propria pioniera dell’affermazione femminista afro-americana.