Il libro racconta la mistica moderna del viaggio e, a partire dalla ricca esperienza dell’autore, esplora le motivazioni, coscienti o incoscienti, dei candidati alla partenza. Indipendentemente dal tipo di viaggio, dalla sua durata o dai paesi attraversati, che aspirazioni profonde uniscono i viaggiatori contemporanei? Partire è un manifesto: è l’espressione di una sfida al proprio sistema di valori, con la segreta speranza di contribuire a cambiarlo al proprio ritorno. Che si avventuri in una regione desertica o affronti il caos delle metropoli, il viaggiatore è in cerca della libertà e sceglie la propria identità. Il movimento dell’azione ol’essere in pericolo sono condizioni che consentono di avvicinare una geografia (naturale o umana) radicalmente differente. Lo scopo: la conquista di sé, per la quale il viaggio non si limita più a essere solo una sfida ma riflette le contraddizioni e le ambiguità dell’esistenza.