Saper leggere la natura può salvare la vita.
È quello che capita agli escursionisti colti dalle intemperie durante un'ascensione al monte Ventoux.
O al capitano Arsen'ev, che ben due volte, nella taiga siberiana, deve ringraziare la guida preziosa del cacciatore Dersu Uzala.
Ma questo non è un manuale di allenamento dello sguardo, o non solo.
È un libro di avventure, esplorazioni, scoperte, col fango sotto le suole, seguendo le picchiate del falco e le fughe impazzite delle sue prede.
Ci troverete la descrizione del Bufo bufo, il microcosmo racchiuso nella buccia d'arancia di Ponge, le sfide a colpi di maggiolini dei bambini di Meneghello.
E poi ancora Primo Levi, Franzen, Neruda, Gadda, Jünger...
Grandi scrittori e grandi naturalisti, perché scienza e poesia si esprimono nella stessa lingua.
Come diceva Nabokov, «la scrittura e la caccia alle farfalle sono i piaceri piú intensi che un uomo possa conoscere».