Francesco Mezzavilla ha scritto una dettagliata sintesi di tutto quello che è noto non solo nella letteratura scientifica ma anche e soprattutto per il Veneto, territorio in cui lui è stato uno dei pochissimi ad occuparsi di rapaci notturni.
Delle dieci specie note per la nostra regione, dalla minuscola civetta nana all’imponente allocco degli Urali, un testo ricco di informazioni anche personali ne spiega la biologia, la distribuzione nella nostra regione, le dinamiche di popolazione in atto, le minacce osservate nel corso di oltre trent’anni.
Potrete quindi apprendere che il volo del barbagianni non genera praticamente alcun rumore, grazie alla particolare conformazione del piumaggio; che la fedeltà al territorio della civetta capogrosso è diversa tra il maschio e la femmina o che l’allocco, rapace di medie dimensioni, può nutrirsi anche di gamberi di fiume e pesci.
Il testo analizza inoltre, molto opportunamente, anche le minacce a cui questo gruppo di specie è esposto.
Gli interventi più impattanti nelle aree di pianura sono di certo riconducibili alle moderne pratiche agricole, alla progressiva riduzione o scomparsa delle siepi e dei boschetti planiziali, nonché all’uso sempre più elevato dei rodenticidi, che vengono poi assimilati dai rapaci notturni attraverso le prede di cui si nutrono.