Zeolititi in agricoltura

Alla luce delle attuali giustificate preoccupazioni internazionali relative all’inquinamento sia atmosferico (gas serra) che idrologico - a cui contribuiscono in modo sostanziale le vigenti pratiche agricole e la gestione dei reflui zootecnici - rocce (zeolititi) a prevalente contenuto in zeolite (minerale dotato di peculiari proprietà chimico-fisiche) ad ampia diffusione mondiale e con elevata potenzialità estrattiva, rappresentano un valido e scientificamente dimostrato mezzo per la riduzione dell’inquinamento stesso.

In particolare il professor Passaglia scrive:
“Sulla base dei risultati delle innumerevoli sperimentazioni in laboratorio e a pieno campo, le zeolititi - soprattutto quella italiana a prevalente contenuto in chabasite, ricca di potassio (K) e povera in sodio (Na), a elevata capacità drenante e ritenzione idrica, grande potenzialità estrattiva - rappresentano un importante potenziale naturale altamente idoneo per realizzare le fondamentali finalità riportate nella premessa: salvaguardia dell’ambiente mediante riduzione dell’utilizzo dei fertilizzanti e di acqua irrigua; aumento della produzione agronomica”

Soprattutto in campo agronomico e orticolo, la perenne correzione dei suoli agricoli e dei substrati di coltivazione con appropriate quantità di zeolititi comporta, non solo la possibilità di ridurre l’apporto di fertilizzanti di sintesi e di acqua irrigua, ma incrementa in modo sostanziale i raccolti, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, fattore di fondamentale importanza in previsione dell’incremento demografico.

Elio Passaglia, già professore ordinario di Mineralogia presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli studi di Reggio Emilia, autore di libri e articoli su riviste scientifiche nazionali e internazionali riguardanti lo studio cristallochimico e strutturale di minerali silicatici.