Moltissimo si sente parlare di api e ambiente, e molti tra noi negli ultimi anni si sono accostati all’apicoltura, con curiosità e aspettative a volte messianiche.
Pochi sono invece - tra cui l’autore - ad averne un’esperienza a tutto campo, maturata in decenni di appassionata esperienza apistica, di letture, discussioni, esperienze e sperimentazioni, confronti, convegni e viaggi.
In breve: Paolo Faccioli è uno dei pochi autorizzati a spingersi più in là, in una terra incognita di riflessioni in cui l’apicoltore spesso non osa avventurarsi, pur avendone senso e presentimento.
Con tratti rapidi e chiarissimi, illustrazioni esplicite e illuminanti, Faccioli riconsidera il suo e nostro rapporto con il minuscolo insetto (che è pur sempre l’animale studiato più a fondo dall’uomo), alla luce delle situazioni ambientali ed etiche più aggiornate - senza mai trascendere però la nostra tradizione culturale e colturale occidentale: anzi, confrontandosi con essa dall’interno, in modo viscerale.
Qui troviamo messi a nudo i nodi fondamentali della relazione tra uomo-apicoltore (o sfruttatore che dir si voglia) e animale (quello sfruttato, ma anche quello che si annida dentro ciascuno di noi), in un articolato florilegio di riflessioni personali, sorte dalla pratica quotidiana e approfondite poi nel confronto con i pensatori che negli ultimi decenni hanno dato vita a uno dei dibattiti più vivi ed essenziali della filosofia contemporanea, quello che va sotto l’etichetta assai riduttiva di animalismo.
Paolo Faccioli ha 66 anni, e da trenta è apicoltore.
Vive tra la Toscana e Bolzano.
Presentazione di Luca Vitali