Nel 1992 la Guerra Mondiale ha ucciso milioni di persone, e condannato all'estinzione intere specie, costringendo l'umanità ad andare nello spazio. Chi è rimasto sogna di possedere un animale vivente, e le compagnie producono copie incredibilmente realistiche: gatti, cavalli, pecore... Anche l'uomo è stato duplicato. I replicanti sono simulacri perfetti e indistinguibili, e per questo motivo sono stati banditi dalla Terra. Ma a volte decidono di confondersi tra i loro simili biologici e di far perdere le proprie tracce. A San Francisco vive un uomo che ha l'incarico di ritirare gli androidi che violano la legge, ma i dubbi intralciano spesso il suo crudele mestiere, spingendolo a chiedersi cosa sia davvero un essere umano... Esce per la prima volta in Italia e nel mondo un'edizione rigorosa e commentata di un classico della moderna letteratura d'immaginazione, l'opera che piú ha influenzato la visione della metropoli futura, e che ha anticipato i dilemmi della bioetica contemporanea. Tragico e grottesco assieme, il romanzo di Philip K. Dick (il cui titolo originario è "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?") racconta il panorama desolato della San Francisco del futuro (ma è il 1992...), il desiderio di amore e redenzione che alberga nei piú umili, trasformando il genere fantascientifico in un noir cupo e metafisico, in cui si muovono esseri umani e artificiali, cacciatori e vittime. Dopo l'enorme successo del film "Blade Runner", diretto da Ridley Scott e interpretato da Harrison Ford, il romanzo è diventato paradossalmente uno dei classici meno conosciuti del nostro tempo; oggi l'opera letteraria e il film si rispecchiano e si confrontano, permettendo ai lettori di ricomporre l'immagine complessa e deformata di un mondo a venire che è già dentro di noi, sepolto nei sogni e nella fantasia collettiva del nuovo millennio.