Chi ama il Banco del Mutuo Soccorso troverà in questo libro il suo padre musicale, Vittorio Nocenzi, impegnato a raccontare come sono nati lo stile e il repertorio del Banco.A svelare il suo rapporto con la musica classica – dal gregoriano fino agli impressionisti,a Stravinskij e Bartók, a Puccini e Prokofiev – e naturalmente Bach. E a indicare inaspettatamente, tra le sue esperienze formative, l’importanza dell’etnomusicologia e la figura di Diego Carpitella.In queste conversazioni con Gianfranco Salvatore, irrompono alcuni grandi temi filosofici e musicologici. E il dialogo produce un racconto: dalle metamorfosi della popular music alle possibilità di ibridazione che si offrono al musicista contemporaneo, al rapportodella musica con la parola, le arti visive, le tecnologie e anche con quanto è indicibile e invisibile, il caso e la vita, l’irrazionalità e l’inconscio.Riflessioni che esprimono la visione di un artista, incalzato da un musicologo-maieuta, in un’inedita invenzione a due voci, non priva di scambi di ruolo.Questo libro viaggia assieme al lavoro più recente di Vittorio Nocenzi, ESTREMO OCCIDENTE, 9 composizioni per pianoforte solo (nel Cd allegato), il cui titolo riassume la filosofia di un artista completo, diventa chiave di lettura di un’intera carriera e si propone alla discussione dei propri ascoltatori attraverso un esperimento senza precedenti di “recensione collettiva”, che rappresenta una preziosa mappatura del modo in cui oggi tutti noi – appassionati, artisti, addetti ai lavori o semplici spettatori – ci relazioniamo alla musica, alla sua arte e al suo mistero.
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