Francis Newton è lo pseudonimo con il quale gli Editori Riuniti pubblicarono questo libro venti anni fa (1962), lo stesso che contrassegnava sul “New Statesman” una fortunatissima rubrica di jazz.
Chi era Francis Newton?
E’ una piccola sorpresa sapere che questo finissimo studioso del jazz altri non è che uno dei più illustri storici contemporanei (1982) autore di opere fondamentali sulle rivoluzioni borghesi, sul marxismo, sul movimento operaio.
Sia chiaro: il jazz non è, agli occhi di Eric J.Hobsbawn, un campo di indagine “minore”.
Egli lo guarda e interpreta con il metro del grande storico e ne allarga i confini tradizionali.
Non si limita a chiarirne il valore estetico, a ritrovarne le origini, a illustrarne il percorso.
Lo affascinano anche temi finora sottostimati: la struttura interna del mondo del jazz, gli aspetti commerciali del fenomeno, la loro incidenza sulle diverse “scuole”, i rapporti con la musica leggera e la musica d’arte.
Insomma, ciò che ha trasformato il jazz in un linguaggio musicale sempre più raffinato e nel contempo sempre più diffuso e popolare.
Hobsbawn ha scritto una apposita prefazione per questa edizione del libro, che presenta anche altre novità.
La corredano 200 illustrazioni e, a cura di Arrigo Zoli, le biografie dei jazzisti più celebri e un robusto appagato discografico.