La sua prima canzone, ancora inedita, venne fuori nel 1959.
La più famosa, "Contessa", non è del 1968, ma di due anni prima. In realtà arrivò su disco solo anni dopo: il movimento l'aveva fatta sua e non c'era tempo, d'altra parte, per pensare ai diritti d'autore.
Col 1970 il nome di Paolo Pietrangeli diventa "mitico", centinaia di spettacoli un po' ovunque. Dischi come "Karlmarxstrasse" e "I cavalli di Troia"; oggi questi dischi si trovano a fatica, un bellissimo "Tarzan e le sirene" è uscito solo su cassetta, con illustrazioni d Staino.
La sua qualità migliore, oltre a una voce più educata di quanto può sembrare: l'ironia.
Pietrangeli ha avuto il merito di non rinnegare nulla di un'epoca dai toni "forti", nella politica e nelle emozioni.
Può piacere questa carrellata di "reduci", come in un film di Moretti, che sono poi quelli che rinfacciano a Pietrangeli di guadagnarsi da vivere come regista televisivo, chissà perché.
Testi alla mano riscopriamo però anche il valore linguistico di queste canzoni che restano tra le più importanti uscite dalla testa di un cantautore italiano.
Qualche segno del tempo, pagine un po' ingiallite, ma copie praticamente intonse.