La buona novella non è il disco dell’abiura.
Non è il disco in cui Fabrizio De André ripiega su sponde confessionali o, addirittura, metafisiche.
La buona novella si offre all’ascolto piuttosto come album cruciale, che aggiorna il peace & love della cultura hippy alla protesta pre e post sessantottina.
Per i suoi tratti contenutistici e formali l’album si staglia ancora come insuperato, assoluto, fulgido esempio di concept-album italiano. Il precoce testamento etico – e artistico – della discografia del grande cantautore genovese.
Cinque canzoni-stazioni con dentro vicende e personaggi anteriori alla nascita di Gesù.
E cinque gravitanti attorno al tema della sua morte.
Spazio a figure “minori”, ai derelitti taciuti dai vangeli ufficiali e qui caricati di valenze aggiunte che ripudiano l’agiografia tradizionale.
Cinquant’anni dopo la pubblicazione di La buona novella, questo libro ne racconta l’attualità.
Ragionandoci intorno, attraverso analisi dei testi, interviste e dichiarazioni dello stesso De André.