In Italia Leonard Cohen è forse noto, più che altro, per le tre splendide cover che gli ha dedicato Fabrizio De André: Suzanne, Nancy e Giovanna d’Arco. Guarda caso, tre donne. E che donne.
Le donne sono state il metronomo della vita di Cohen, scandendone i momenti di euforia e quelli, ben più numerosi, di depressione. è proprio da questo susseguirsi di stati d’animo contrastanti, dalla continua e difficile ricerca di un equilibrio spirituale che lo avrebbe portato a viaggiare tra acido e anfetamine e a indagare nelle profondità dell’ebraismo, del buddismo e delle filosofie indiane – ma anche a cercare la compagnia delle donne, solo per poi fuggirne – che nascono le sue poesie, proprio come i fiori dal letame di Bocca di Rosa.
L’universo poetico di Cohen è complesso e affascinante, intriso di un erotismo ora velato, amorevole e biblico, ora diretto, violento e ai limiti del pornografico, con un continuo tendere ora all’altissimo ora al carnale.
Tra poesie, romanzi, canzoni e perfino disegni, Cohen – il poeta dalla voce ruvida – continua a stupire da ormai quasi sessant’anni e non accenna a smettere.
In questo suo gesto d’amore, Sylvie Simmons penetra con maestria all’interno della fucina del maestro e ne svela il processo creativo, la faticosa ricerca della parola, raccontando nel mentre una vita che non si può definire che straordinaria.
Una lettura appassionante, che vi terrà incollati alle pagine e vi farà venir voglia di comprare ogni libro e ogni canzone scritta da Leonard Cohen.