SGT. PEPPER’S LONELY HEARTS CLUB BAND (1967) rappresenta il culmine della carriera dei Beatles.
Questo è il primo studio dettagliato mai realizzato sull’album, e sta a dimostrare come si possa sviluppare una seria discussione intorno alla popular music sia nell’approccio immediato che nei valori musicali.
Allan Moore prende in esame individualmente ogni brano, legando la sua analisi alla performance incisa sul disco, più che alla freddezza dello spartito.
Concentra la sua attenzione sulla qualità musicale delle canzoni e sulle interpretazioni di una vasta platea di ascoltatori e di critici.
Descrive il contesto all’interno del quale l’album fu concepito, con una panoramica che abbraccia la carriera dei Beatles ma anche lo sviluppo globale, prima e dopo SGT. PEPPER, della popular music: che da allora non sarebbe stata più la stessa.
Il pop era adulto, esibiva e pretendeva la sua maturità artistica, assieme al bambino che, orgogliosamente, era in lui. Era narrazione, teatro, danza e musical, icona e feticcio, gioco e dramma, possente sviluppo della ragione, dei sensi e della fantasia.
Musica classica, rock, psichedelia.
Era quello per cui oggi, cinquant’anni dopo, ancora lottiamo,viviamo, sogniamo.
Allan F. Moore, già docente di Popular Music all’Università del Surrey, dove ricopre attualmente la carica di professore emerito, è anche visiting professor presso le università di Chester, Kingston e Glasgow.
Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo Analyzing popular music (2003), Jethro Tull: Aqualung (2004), e il recentissimo Legacies of Ewan MacColl: the Last Interview, scritto insieme a Giovanni Vacca (2014).
Nel tempo libero ama suonare nelle sedute serali dei folk-club di Reading.