«Questa edizione dei Romanzi di Pratolini è così piena di refusi da risultare comica. Va bene che i libri ormai sono come i detersivi, ma in giro non vediamo in vendita fustini di Dixan con i pidocchi. Se la nostra fosse davvero un’industria culturale ci sarebbe materia per qualche provvedimento…».
Questo scriveva su “Sette” Antonio D’Orrico, uno dei giornalisti letterari del “Corriere della Sera”, poco più di una decina d’anni fa.
Nel frattempo i pidocchi nei libri sono aumentati a dismisura, ma lui, il grande critico, non ci fa più caso e invece è diventato l’apologeta dei libri di Mondadori e degli altri editori di regime. E' lui che ha lanciato dalle pagine del suo giornale gli scrittori del nulla: Faletti prima e Piperno dopo.
Non se ne può più dei Faletti, dei Piperno, delle Melisse e delle Parrelle, delle fiction di Camilleri e di Aldo Nove.
Ed ecco quindi questo vero e proprio manuale che intanto li mette alla berlina ma, contemporaneamente, propone regole serie
di lettura e scrittura; prima che sia troppo tardi. Prima che gli uomini del marketing editoriale e i loro burattini, giornalisti e scrittori, seppelliscano l’intelligenza del lettore sotto il peso dei loro articoli e dei loro libri spazzatura.