Antonin Artaud si era messo in testa di scrivere la Vera Storia di Gesù Cristo nell'agosto del 1947 . I testi "preparatori", scritti , si presume , di getto e con rabbia iconoclasta , non divennero mai un testo definitivo e compiuto .
L'apparente delirio cui si abbandona Artaud non è solo frutto di una volontà rivoltosa contro tutte le tradizioni e le convinzioni che viveva nel suo presente , ma anche il prodotto di una lucida ambizione di rovesciare , in termini sbeffeggianti , alcuni elementi storico-semantici . E' noto che "cristo", dal greco Kristo's , significa "unto".
Secondo la tradizione , gli eletti venivano definiti "unti".
Il mito cristologico si radica , quindi , in una tradizione precedente e di essa si alimenta per sostenere la divinità di Gesù , la sua predestinazione .
Artaud rovescia questa interpretazione pseudostoriografica e semantica .
La beffa giunge al massimo quando Artaud parla della più "untuosa storia di culattone": il senso di "unto" viene stravolto , rovesciato .
Ma non si pensi ad un qualche atteggiamento moralistico di Artaud verso la sodomia o la coprofilia . Non è certo nel suo stile nè nel suo pensiero .
Il gusto sommo è quello di ribaltare la morale cristiana corrente , colpire la mistificazione mitologico -ecclesiastica più che non la divinità in quanto tale , cui Artaud ha sempre dato una dimensione differente , legata all'eccesso umano e ad una sorta di mistica pagana o panteistica .