Texas orientale, Queeker City, nel bel mezzo della Grande Depressione.
I gemelli Alfred e Andrew Evans, di sedici anni, hanno davanti a sé l’ennesima noiosa estate. Hanno un pessimo rapporto col padre, un ubriacone rimasto incastrato dalla madre dei gemelli che è morta partorendoli, e i due ragazzi s’inventano di tutto pur di non stare a casa con lui.
Andrew ha una luce che illumina la sua vita: è innamorato della splendida Grace, figlia di Adam Thorpe, un predicatore battista e allevatore di maiali, uomo anch’esso tormentato e che vorrebbe rinchiudere la figlia in una campana di vetro.
Un giorno Adam scopre Drew e Grace in atteggiamenti a suo parere troppo intimi, e li picchia entrambi. Alfred e Andrew non possono tollerare quell’aggressione.
Così tornano a casa, recuperano i fucili, e tornano a casa del battista. Scelgono il maiale più grosso tra quelli che popolano la porcilaia e fanno fuoco, sapendo bene che Thorpe tiene più a quei suini che alla figlia.
Non si aspettano però di vedere qualche istante dopo Grace uscire di corsa dal fitto del bosco. Le corrono in aiuto e la trovano nel granaio; tra le mani tiene la testa mozzata del padre.
Capendo di essere caduti mani e piedi in una storia più grande di loro, i gemelli Evans sono costretti a recarsi dallo sceriffo di Queeker City, un individuo che non brilla di certo per acume investigativo. Infatti l’uomo non pare voler nemmeno avviare un’indagine.
Si limita ad accertare che Thorpe è stato ucciso in maniera selvaggia e che la figlia, che nel frattempo si è dileguata rendendosi latitante, è probabilmente l’autrice del massacro.
Andrew e Alfred non ci stanno, e a quel punto iniziano a indagare per conto loro, insieme all’amico Bert, un ragazzino di colore dalla velenosa vena polemica, scoperchiando un vaso di Pandora che li porterà a insozzarsi le mani col marcio e la corruzione che hanno messo radici in città e trovando delle inaspettate alleate nelle prostitute di un bordello e in un giocatore di poker che ama sguazzare nei guai.