Le storie di “Hotel Brughiera” si snodano tra visione e realtà sentimento e ironia.
Memoria e attualità s’intrecciano in vicende diverse che hanno come sfondo comune quel tratto della vallata del Ticino che va dalla Malpensa al Lago Maggiore.
Un luogo che non è solo geografico, ma “scelta di vita”.
La brughiera, narrata come fosse un’entità è il leitmotiv che percorre tutti i racconti.
Disegna un mondo dove tradizione e modernità trovano un punto di equilibrio che si risolve in una commedia umana, a volte originalmente strampalata, alla quale partecipano non solo gli animali domestici, cani e cavalli soprattutto, ma anche gli abitatori, spesso invisibili e sconosciuti, del bosco e del fiume e travalica i confini dell’ambientazione letteraria per farsi rappresentazione di sentimenti universalmente condivisi.
Hotel Brughiera narra con le parole, ma anche con le immagini e le due forme espressive sono imprescindibili e intimamente legate in uno scambio, e un’aggiunta continua e vicendevole, di significati e di sfumature.
Non a caso, a volte l’immagine dipinta ha ispirato il racconto, a volte invece si è verificato l’esatto contrario.
ANNALINA MOLTENI torna con questa raccolta a un’ambientazione già sperimentata in due romanzi precedenti, uno dei quali, Falsa Staffa, è considerato una lettura cult dagli appassionati di campagna e di cavalli.
GAETANO M. BRANDINI dipinge la sua brughiera con uno sguardo attento e ironico, che rimanda alla raffinata tradizione anglosassone dei pittori d’ambiente equestre e dei ritrattisti di animali.