In occasione dell’anno shakespeariano (1616-2016, quattrocentesimo della morte), Cierre edizioni pubblica una nuova traduzione del grande classico di William Shakespeare, a cura di Sergio Perosa.
La novità appare fin dal titolo, dove la posizione dei due personaggi è invertita: non più “Romeo e Giulietta” dunque, ma il suo inverso in forza dell’ultimo, memorabile distico: «Perché mai ci fu destino così reo / come questo di Giulietta e del suo Romeo».
La vera innovazione sta però all’interno: la nuova traduzione a cura di Sergio Perosa mantiene il maggior numero possibile di rime, là dove esistono nel testo originale, nonché la forma del sonetto.
Senza rime, Giulietta e Romeo sembra una “cantata senza musica”.
Il testo è intriso di bisticci e giochi di parole, da quelli satirici a quelli lirici o tragici, dei quali egualmente è stata fatta sentire l’insistente presenza.
Lo stesso vale per le non poche scurrilità e oscenità, non più mascherate, come si è fatto per secoli, dando un’idea totalmente falsata del dramma.
Un’accorta operazione filologica, condotta su un dramma che mantiene intatta la sua universalità, la capacità di subire impervio quasi ogni adattamento.
Scritto in un linguaggio elaborato e fiorito, Giulietta e Romeo è percorso da una dualità insistita di amore/odio, dolcezza/affanno, gioia/dolore.
Passando repentinamente dall’impostazione comica iniziale al suo inverso, ovvero una tragedia che ci fa prima incontrare tutta la forza della vita e la gioiosità dell’amore, e subito la loro perdita irrimediabile, Giulietta e Romeo si può ambientare e rappresentare in mille modi diversi che funzionano comunque, anche fra i giovani di oggi.
Arricchisce il volume un itinerario nei luoghi di Giulietta e Romeo, a cura di Gianni Moriani.
SERGIO PEROSA, anglista di fama internazionale, è professore emerito all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Collaboratore del «Corriere della Sera» dal 1969, ha co-diretto il Tutto Shakespeare bilingue Garzanti.
Fra le sue innumerevoli pubblicazioni in italiano e inglese spiccano gli studi, le edizioni e/o traduzioni di nove drammi di Shakespeare, nonché di autori quali H. James, F.S. Fitzgerald, E.A. Poe, H. Melville, E. Dickinson, V. Woolf, J. Berryman, R.P. Warren.