"Questo patrimonio comune di sapere rappresenta il barlume di una economia post-capitalistica che però non può restare circoscritta solo all'ambito digitale, ma con un atto di trasformazione cosciente deve investire anche tutti gli altri ambiti della vita. Dopo tutto, non possiamo mangiare le voci di Wikipedia".
(Tomasz Konicz, Exit)
Per Tomasz Konicz il capitalismo in sé è lo scandalo.
Nessuno è difatti colpevole della crisi, ma questa sta intensificando il proprio effetto proprio perché gli attori del mercato soddisfano in modo esemplare le esigenze della valorizzazione del capitale - e così facendo portano alle estreme conseguenze le contraddizioni inerenti al sistema di produzione capitalistico.
Tomasz Konicz, 1973, ha studiato storia, sociologia e filosofia a Hannover, e storia dell'economia a Poznan.
Collabora con numerose pubblicazioni tedesche – tra cui "Konkret", "Telepolis" e "Neues Deutschland" – con contributi focalizzati sull'analisi della crisi.
Finora ha pubblicato gli e-books Politik in den Krisenfalle, Krisenideologie.
Come curatore ha collaborato anche al volume collettaneo Deutschland-Kritik, un confronto critico con la politica tedesca.