Il caos, la vita frenetica di Delhi consumata tra la miseria e la speranza, la preghiera e il caldo, tra marciapiedi e baracche improvvisate, tra chi ha nulla e non può avere niente e i templi dove le divinità dispensano qualcosa a tutti.
Il fascino e la magia dell’India, il Ladakh, il Piccolo Tibet, la terra degli esiliati tibetani e la terra del Dalai Lama. In mezzo le montagne viola, una striscia di vette innevate dove si raccolgono piccoli monaci in completa meditazione. Là, abbarbicati sulle colline, i monasteri buddisti, sotto la valle dell’Indo, in alto, oltre i passi vertiginosi, altre montagne, confine di guerre, linea di diatribe tra India e Pakistan.
Un viaggio tra le architetture da Mille e una notte del Rajastan e il folklore dei ladakhi, tra montagne senza tempo che imparano a riconoscere i limiti dell’uomo in un mondo in parte arcaico in cui la gente vive ancora di poco, felice e in armonia, al ritmo dei cimbali, dei gong e al suono delle trombe che echeggiano un suono lontano e profondo.