"Non ditemi quali monumenti ci sono vicino a casa vostra ma quali alberi."
Così spesso si presenta Tiziano Fratus che è riuscito nella mirabile impresa di rendere la propria passione di cercatore d'alberi un vero e proprio seppur bizzarro - lavoro.
Come scrive nella prefazione: "Non sono poche le persone che affermano di parlare con gli alberi, di ascoltare gli alberi, di amare gli alberi. Ed è una buona notizia...".
In ogni città ci sono associazioni animate da veri e propri feticisti della natura che si studiano le geometrie delle cortecce e organizzano passeggiate, proiezioni di film e documentari, rassegne letterarie, giornate vivaistiche, mostre fotografiche.
Ascoltare gli alberi vuol dire capire, vuol dire conoscere, vuol dire approfondire, abbellire e arricchirsi, espandere la capacità di sentirsi una creatura di Dio - o della Natura - nel mezzo di un pianeta che vive e pulsa e respira, ad ogni suo battito.
È utile e doveroso addomesticare la mole di informazioni botaniche a disposizione imparando a identificare un frassino da un platano, una magnolia da un larice.
La conoscenza è il primo passo per amare ciò che siamo nel nostro mondo, ma anche nei mondi che temporaneamente ci troviamo ad attraversare, a centimetrare, durante i viaggi che facciamo, per lavoro o per svago".
Un libro per imparare, un viaggio nella natura sempre con il naso all'insù.