Dal peyote all'amanita muscaria, dall'ergot ai funghi, dalla salvia divinorum alle solanacee e a decine di altre piante psicoattive.
Gli usi, i contesti e i modi in cui vengono utilizze le sostanze allucinogene.
La descrizione botanica delle piante, e la chimica dei principi attivi.
Molti sono gli strumenti che modificano la coscienza e forse il più importante di tutti, per antichità, per universalità, è stato l’uso di vegetali psicoattivi: in ogni parte del mondo sono diffuse piante e funghi il cui consumo produce visioni, allucinazioni e profondi stati emozionali diversi.
In tutti i continenti sono esistite – e continuano a esistere – culture che utilizzano questi vegetali per trascendere la realtà ordinaria.
La razza umana li ha immediatamente utilizzati; “immediatamente” nel senso di “senza mediazione”: non vi era bisogno di particolari elaborazioni per accettarli, perché essi erano “cibo”, un qualcosa da immettere nel corpo per vivere.
Questa eredità biologica, senza distinzione di razza o popolo, non ha alcun bisogno di particolari spiegazioni circa la sua utilità: queste sostanze stimolano la mente, e l’uomo ha imparato nella fondamentale lotta per la sopravvivenza che con le sole mani, le sole gambe, il solo corpo, non può vincere: lo può solo con la mente, con la coscienza.