Giacomo Agostinetti, nato a Cimadolmo (TV) nel 1597, fattore per numerosi nobili veneti e friulani, scrive il manuale Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa, nel 1679 all'età di 82 anni.
Attualmente, dell'opera originale ne esistono solo due copie, di cui una conservata alla biblioteca Marciana di Venezia.
Per questo motivo l'editore Gianni Sartori decise di pubblicare una edizione anastatica in 250 copie, ristampandolo fedelmente e con i caratteri dell'epoca.
L'opera originale è arricchita con contributi di esperti del settore vinicolo, quali il prof. Luigi Bavaresco (UCSC, Piacenza), il dottor Riccardo Coratella (Presidente Associazione Enologi Enotecnica Italiani) e il dottor Damiano Cesca.
L’opera rappresenta un trattato sapiente di agronomia veneta del 1600, dove l’autore insegna, attraverso 110 ricordi, come coltivare secondo la tradizione veneta dell’epoca numerose colture ancora oggi presenti e fondamentali per l’economia agroalimentare del territorio, per esempio il frumento e l’asparago bianco di Cimadolmo, o ancora i numerosi vini bianchi e neri di cui il Triveneto è grande produttore.
Nel testo non si parla solo di colture ma anche di animali domestici, di come vanno intrattenuti i rapporti tra contadini e fattori e di quali sono le mansioni che ognuno deve svolgere secondo il proprio ruolo.
2 copie disponibili num. 157 e 158