“Oggi a ognuno di noi servono nuove competenze per vivere una vita consapevole e per giocare un ruolo attivo nel cambiamento indispensabile che dobbiamo tutti mettere in atto.
Servono nuove competenze e conoscenze diverse che sono disponibili e spesso a portata di mano, a condizione di vedere noi stessi e il mondo fuori di noi con un diverso punto di vista.
Scrivere questo libro è stato per me un modo di ricordare per sorprendermi ancora e di nuovo imparare, è anche un suggerimento a ogni lettore di tenere sempre desta la disponibilità a meravigliarsi, di accettare, di accogliere e di scoprire diversi aspetti di sé e del mondo in cui è immerso, attraverso gli incontri e le esperienze… anche quelle con i cavalli.”
In questa serie di brevi racconti Gianni Gamberini, un designer tra i cavalli, ci conduce alla scoperta dell’importanza dei possibili punti di vista, anzi dei punti di svista, nella relazione con gli altri, compresi gli animali e le cose (dato che “anche gli oggetti sono vivi”).
Fa da filo rosso della narrazione la riscoperta, grazie anche ai cavalli, di quanto i valori e i ritmi del mondo contadino e artigiano in cui è cresciuto hanno orientato il suo mestiere di designer industriale piuttosto anomalo.
Un mondo che nell’arco di due generazioni ha abbandonato il rapporto individuale con gli animali, la natura e gli strumenti di lavoro per adattarsi alla logica della società industriale in cui uso e consumo si contrappongono all’eredità del passato, fatta di curiosità, scoperta e relazione, anche con gli oggetti di uso quotidiano.