Il volume riporta gli atti di un importante convegno sulle “Tecniche di ripristino dei boschi percorsi da incendio”, un problema molto complesso perché, come spiega nella prefazione il professor Sanzio Baldini, presidente dell’Unif, l’Unione nazionale degli Istituti di ricerche forestali, “poco si sa sulle tecniche più rapide per ripristinare la copertura del suolo. Si deve intervenire subito dopo l’evento disastroso, scavalcando a volte le leggi che prevedono un lungo iter burocratico, per far sì che le ceppaie di latifoglia possano riscoppiare nel più breve tempo, o intervenire in un secondo tempo con il rischio di danneggiare i ricacci che andranno a formare il nuovo bosco? Dobbiamo lasciar fare alla natura? Nulla si sa sulla qualità delle piante che restano in piedi dopo il passaggio del fuoco; è possibile utilizzare il materiale anche se annerito dalle fiamme e per quale destinazione?”. “Una cosa è certa - aggiunge Baldini - e in bibliografia viene citata: “... le piante deperienti sono le culle degli insetti”; tutti gli individui che restano in piedi, e in particolare quelli ai margini della superficie percorsa dal fuoco, dopo uno-due anni si riempiono di larve che vanno a colpire a macchia d’olio le restanti piante del bosco, se non è in perfetta salute”. I contributi raccolti in questo volume offrono lo spunto per futuri innovativi studi rivolti ad un rapido ripristino del suolo: dal monitoraggio delle superfici boschive percorse dal fuoco e la pianificazione degli interventi di ripristino alla quantificazione, qualificazione e monitoraggio delle aree stesse valutando l’utilità del telerilevamento; dalla ricostituzione delle formazioni boschive percorse dal fuoco per la valutazione dei danni alla pianificazione degli interventi di ripristino; dalla ricostituzione per via naturale dei boschi percorsi da incendio alla ricostituzione artificiale, fino alla riutilizzazione delle aree bruciate.