Aumentano le aziende con vendita diretta, ristoranti e mense scolastiche ma, soprattutto, i gruppi di acquisto solidale. Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana sono le tre regioni che si distinguono per numero di operatori. E' un Italia sempre più a filiera corta quella disegnata dal rapporto di Bio Bank. Gruppi d'acquisto solidale segnano un +68% (dai 356 del 2007 ai 598 del 2009), le aziende con vendita diretta +32% (erano 1.645 oggi 2.176), i ristoranti +31% (da 174 a 228), gli agriturismi +22% (da 1.002 a 1.222), le mense scolastiche +23% (da 683 a 837). Sono questi i numeri del nuovo rapporto di Bio bank sul biologico in Italia curato da Achille Mingozzi e Rosa Maria Bertino.
La nuova tendenza della filiera corta vede una presenza sempre maggiore di gruppi di produttori, cooperative o singoli agricoltori (mercatini +10%, da 204 a 225), coinvolge persone, famiglie, gruppi di amici, colleghi di lavoro e utilizza strumenti che agevolano una fruizione diretta eliminando costosi e inutili passaggi (ecommerce +25%).
Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana si confermano le tre regioni leader per numero
assoluto di operatori bio, con l'Emilia-Romagna che torna alla guida del gruppo.
La classifica per densità di operatori vede invece al primo posto le Marche, seguite da
Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige.
Il Rapporto Bio Bank disegna due mappe distinte e complementari del biologico nazionale: la prima per numero assoluto, la seconda per densità di operatori e traccia le tendenze del settore e degli operatori dell'ultimo triennio.